Domenica 23 ottobre è terminata la 68ª
edizione della Fiera Internazionale del Libro di Francoforte, l’evento editoriale
più importante a livello internazionale. Circa 275 mila persone hanno visitato
la fiera, che presentava 7100 espositori di 100 paesi diversi. Noi Paolini
eravamo rappresentati da circa 30 membri provenienti da 14 delle nostre 18
circoscrizioni.
Le due grandi novità di questa edizione,
per noi Paolini, sono state la celebrazione del 25º anniversario dalla creazione
del nuovo Marchio e la realizzazione di un nuovo stand, con un design moderno ed
elegante, degno di questo evento e dell’importanza della Società San Paolo nel
mondo editoriale mondiale.
Francoforte, ogni volta di più, è un luogo
di incontro e di esperienze. È vero, lì si fanno molti affari, si firmano
contratti e si trovano bei progetti; tuttavia, la cosa più importante è quello
che si impara lì ogni anno. Sia per l’editore che va per la prima volta, sia
per quello che va già da una trentina di anni, c’è sempre qualche novità e qualcosa
da imparare. La fiera cambia, si rinnova, trova nuovi profili, però non perde
la sua importanza e centralità.
Francoforte è una vera scuola per editori,
questa è l’opinione comune tra i Paolini partecipanti. Anche se abbiamo
tantissime altre fiere nelle diverse nazioni, è a Francoforte che ci troviamo
tutti insieme e per una settimana scambiamo esperienze, informazioni, idee,
progetti. È il posto ideale per ispirarsi, per motivarsi, per guardare il
nostro apostolato con più ottimismo e dinamicità. Lì vediamo che il mondo
editoriale continua a svilupparsi in modo vivo, forte e creativo. Lettere e bites si completano, carta e schermi si
parlano, contenuti prendono forme diverse per collegare scrittori e lettori di
tutte le età e lingue.
Francoforte è grande ed è bellissima,
perché ci dà vita e ci ricorda il nucleo fondamentale dell’essere Paolino
editore, come voleva il nostro Fondatore. Lì ricordiamo la necessità di
trasformare il Verbo in carta, oppure in bites:
questo non cambia molto, perché la cosa fondamentale è l’editare, il “dare alla
luce” un testo-messaggio che può trasformare le persone e la società.
Il nostro stand internazionale, già di
lunga tradizione, è sempre una bella testimonianza di unità e del nostro essere
Editore Unico, con obiettivi comuni e un’unica identità visiva. Non ho dubbi
sul fatto che è stato un momento propizio per «rafforzare l’unità nella
missione», «condividere esperienze e iniziative nell’area editoriale» e «riflettere
sul significato del nostro marchio istituzionale e valutare la sua applicazione»,
come ha chiesto il Superiore generale nel suo messaggio ai partecipanti.
Che ora in ogni circoscrizione vengano raccolti frutti
abbondanti, che germinino i semi delle belle esperienze e delle conoscenze che
ognuno porta a casa da Francoforte.
Comentários